martedì 2 febbraio 2010

CAPO XVI

Stando stupefatte le donne al monumento, un Angelo annunzia la Risurrezione di Cristo, il quale primamente apparisce a Maddalena, indi a due discepoli in altra figura, finalmente agli undici, che erano a mensa, e rinfacciata ad essi la loro incredulità, gli manda a predicare per tutto il mondo, e battezzare, ed aggiunge i miracoli, che avranno seco i credenti, dopo di che ascende al Cielo.

E passato il sabato, Maria Maddalena, e Maria Madre dì Giacomo, e Salome avean comperato i profumi per andare a imbalsamare Gesù. 2. E (partite) di gran mattino il primo dì della settimana, arrivarono al sepolcro, essendo già nato il Sole. 3. E dicevano tra di loro: chi ci leverà la pietra dalla bocca del monumento? 4. Ma in osservando videro, che era stata rimossa la pietra; la quale era molto grossa. 5. Ed entrate nel monumento videro un giovane a sedere dal lato destro, coperto di bianca veste, e rimasero stupefatte. 6. Ma egli disse loro: non abbiate timore: voi cercate Gesù Nazareno crocifisso: egli è risuscitato, non è qui, ecco il luogo, dove l'aveano deposto. 7. Ma andate, dite a' suoi discepoli, e a Pietro: egli vi anderà innanzi nella Galilea: ivi lo vedrete, com' egli vi ha detto. 8. Ed esse uscite dal sepolcro, si dettero a fuggire: imperocché erano sopraffatte dalla paura, e dal tremore: e non disser nulla a nissuno: perché erano impaurite. 9. Ma Gesù essendo risuscitato la mattina, il primo dì della settimana, apparve in prima a Maria Maddalena, dalla quale avea cacciato sette Demonj. 10. Ed ella andò ad annunziarlo a coloro, che erano stati con esso lui, i quali erano affitti, e piangevano. 11. Ed essi avendo udito, com'egli era vivo, ed ella l'avea veduto, non credettero. 12. Dopo di questo a due di loro si mostrò per istrada sott'altro aspetto, mentre andavano a un villaggio. 13. E questi andarono a darne la nuova agli altri, i quali non credettero nemmen a loro. 14. Ultimamente apparve agli undici, mentre erano a mensa: e gli rinfacciò la loro incredulità, e durezza di cuore; perché non avean prestato fede a quegli, che l'avevan veduto risuscitato. 15. E disse loro: andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo a tutti gli uomini. 16. Chi crederà, e sarà battezzato, sarà salvo: chi poi non crederà, sarà condannato. 17. E questi sono i miracoli, che accompagneranno coloro, che avran creduto, nel nome mio schederanno i Demonj: parleranno lingue nuove. 18. Maneggeranno i serpenti, e se avran bevuto qualche cosa di mortifero, non farà loro mule: imporranno le mani ai malati, e guariranno. 19. E il Signore Gesù, parlato che ebbe con essi, fu assunto al Cielo, e siede alla destra di Dio. 20. Ed essi andarono, e predicarono per ogni dove, cooperando il Signore, il quale confermava la sua parola con i miracoli, da' quali era seguitata.

domenica 31 gennaio 2010

CAPO XV

Accusato Gesù dinanzi a Pilato non risponde. E preferito Barabba, e Gesù è dato ad esser crocifisso. Schernito in molte guise dai soldati è condotto alla morte. Divisione delle vesti. È crocifisso tra due ladroni. Ascolta le bestemmie, che molti vomitavano contro di lui. Tenebre. Gesù sclamando Eli, e bevuto l'aceto con un forte grido rende lo spirito; il di cui corpo è seppellito da Giuseppe.

subito la mattina i Principi de' Sacerdoti con i Seniori, e gli Scribi, e tutto il consesso, fatta insieme consulta, legato Gesù, lo condussero, e lo consegnarono a Pilato. 2. E Pilato lo interrogò: tu se' il Re de' Giudei:' E Gesù gli rispose: tu lo dici. 3. E i Principi de' Sacerdoti lo accusavano di molte cose. 4. E Pilato di nuovo lo interrogò, dicendo: non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano. 5. Ma Gesù non rispose più nulla, dimodoché Pilato ne faceva le meraviglie. 6. Or egli era solito di liberare nella festa uno de' prigioni, qualunque avessero addomandato. 7. Ed eravi uno per nome Barabba carcerato tra i sediziosi, il quale nella sedizione avea commesso omicidio. 8. E radunatosi il popolo, cominciò a domandare quello, che sempre lor concedeva. 9. E Pilato rispose loro, e disse; volete voi, che io vi disciolga il Re de' Giudei? 10. Imperocché sapeva, che per invidia lo avevano tradito i sommi Sacerdoti. 11. Ma i Pontefici sommossero il popolo, perché liberasse loro piuttosto Barabba. 12. Ma Pilato rispose di nuovo, e disse loro: che volete voi dunque, che io faccia del Re de' Giudei? 13. Ma quegli gridarono: crocifiggilo. 14. Pilato però diceva loro: che male ha egli fatto? Ma quegli grida van più forte: crocifiggilo. 15. E Pilato, volendo contentare il popolo, disciolse loro Barabba, e fatto flagellare Gesù, lo abbandonò ad essere crocifisso. 16. E i soldati lo condussero nell'atrio del Pretorio, e vi radunarono tutta la coorte. 17. E lo vestono di porpora, e intrecciata una corona di spine gliela cingono. 18. E principiarono a salutarlo: evviva, o Re de' Giudei. 19. E percuotevangli la testa con una canna: e gli sputavano addosso, e piegato il ginocchio lo adoravano. 20. E dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora, e lo rivestirono delle sue vesti: lo menaron fuori per crocifiggerlo. 21. E costrinsero un passeggero, Simone di Cirene, padre di Alessandro, e di Rufo, che veniva di campagna, a prendere la croce di lui. 22. E lo menarono al luogo detto Colgotha: che interpretato vuol dire luogo del cranio. 23. E davangli da bere del vino mescolato con mirra: e non lo accettò. 24. E crocifissolo, divisero le sue vesti, tirando a sorte quello, che dovea averne ciascuno. 26. Era l'ora di terza, quando lo crocifissero 26. Ed eravi l'iscrizione del suo reato, dove era scritto: il RE DE' GIUDEI. 27. E con lui crocifissero due ladroni: uno alla destra, e l'altro alla sua sinistra. 28. E fu adempita la Scrittura, che dice: è stato noverato tra gli scellerati. 29. E quei, che passavano, lo bestemmiavano, scuotendo il capo, e dicendo: va, tu, che distruggi il Tempio di Dio, e in tre giorni lo riedifichi. 30. Salva te stesso, scendendo di croce. 31. Nello stesso modo anche i sommi Sacerdoti, e gli Scribi per ischerno dicevansi l'un l'altro: ha salvato gli altri, e non può salvare se stesso. 32. Il Cristo il Re d'Israele scenda adesso dalla croce, affinché vediamo, e crediamo. E quegli, che erano con esso crocifissi, lo svillaneggiavano. 33. E all'ora sesta si ottenebrò tutta la terra sino all'ora nona. 34. E all'ora nona Gesù con voce grande esclamò, dicendo: Eloi, Eloi, lamma sabactani? Cioè Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 35. E alcuni de' circostanti avendolo udito, dicevano: ecco che chiama Elia. 36. E uno corse, e inzuppata una spugna nell'aceto, e avvoltala intorno a una canna, gli dava da bere, dicendo: lasciate, stiamo a vedere, se venga Elia a distaccarlo. 37. Ma Gesù, mandata fuori una gran voce, spirò. 38. E il velo del Tempio si squarciò in due parti da sommo a imo. 39. E vedendo il Centurione, che stava dirimpetto, come così sclamando, era morto, disse: veramente quest'uom era figliuolo di Dio. 40. Ed eranvi ancora delle donne, che stavan da lungi a vedere: tralle quali era Maria Maddalena, e Maria Madre di Giacomo il minore, e di Giuseppe, e Salomone. 41. Le quali lo seguivano anche, quando egli era nella Galilea, e lo servivano, e altre molte, le quali insieme con lui eran venute a Gerusalemme. 42. E fattosi sera (perché era la Parasceve, cioè il di avanti al sabato). 43. Andò Giuseppe d'Arimatea nobile Decurione, che aspettava egli pure il Regno di Dio, e arditamente si presentò a Pilato, e chiese il corpo di Gesù. 44. Ma Pilato si maravigliava, ch' ei fosse già morto. E chiamato il Centurione, gli domandò se fosse già morto. 45. E informato che fu dal Centurione, donò il Corpo a Giuseppe. 46. E Giuseppe, comperati una sindone, e distaccatolo, lo rinvolse nella sindone, e lo mise in un sepolero scavato nel masso, e ribaltò una pietra alla bocca del sepolcro. 47. E Maria Maddalena, e Maria Madre di Giuseppe stavan osservando dove fosse collocato.

giovedì 28 gennaio 2010

CAPO XIV

I Principi de' Sacerdoti fanno consiglio sopra la morte di Gesù, il quale è unto da una donna di prezioso unguento, mormorandone i discepoli. È venduto da Giuda. Del tradimento di lui parla agli Apostoli nella cena, nella quale da il pane consacrato in suo Corpo, e il vino in suo Sangue a' discepoli. Predice lo scandalo di tutti, e la trina negazione di Pietro. Dopo aver orato tre volte è catturato da' Giudei, a uno de' quali Pietro taglia l'orecchio. Fuggono i discepoli. Accusato da' falsi testimoni dinanzi a Caifa, e giudicato reo di morte, è sputacchiato, e battuto, e negato tre volte da Pietro.

Or di lì a due giorni era la Pasqua, e gli azzimi: e i Principi de' Sacerdoti, e gli Scribi cercavano il modo di prenderlo per inganno, e ucciderlo. 2. Ma dicevano: non il dì di festa, perché il popolo non si levi a tumulto. 3. E trovandosi Gesù a Betania in casa di Simone lebbroso, ed essendo a mensa: venne una donna, che aveva un alabastro d'unguento di nardo di spigo di gran pregio, e rotto l'alabastro, glielo sparse su la testa. 4. Ed eranvi alcuni, che ciò soffrirono di mal cuore dentro di se, e dicevano: a che fine si è fatto questo scialacquamento di unguento? 5. Imperocché potea questo vendersi più di trecento denari, e darsi a' poveri. E fremevano contro di lei. 6. Ma Gesù disse: lasciatela stare, perché la inquietate voi? Ella ha fatto una buona opera a ma. 7. Imperocché avete sempre con voi de' poveri: e potete far loro del bene, quando a voi piacerà: me poi non mi avete sempre. 8. Ella ha fatto quel, che poteva: ha anticipato a ungere il mio corpo per la sepoltura 9. In verità vi dico: in qualunque luogo sarà predicato questo Vangelo pel mondo tutto, sarà ancor raccontato quel, che ella ha fatto, in sua ricordanza. 10. E Giuda Iscariote uno de' dodici andò dai Principi de' Sacerdoti, per darlo nelle loro mani. 11. E questi,.uditolo, si rallegrarono, e promisero di dargli del denaro. E cercava occasione favorevole per tradirlo. 12. E il primo giorno degli azzimi, quando immolavan la Pasqua, dissero a lui i discepoli: dove vuoi tu, che andiamo ad apparecchiare per il mangiamento della Pasqua? 13. Ed ei mandò due de' suoi discepoli, e disse loro: andate in Città: e incontrerete un uomo portante una secchia d'acqua, andategli dietro: 14. E in qualunque luogo entri, dite al padrone della casa: il Maestro dice: dov'è il mio refettorio, ove io mangi la Pasqua co' miei discepoli? 15. Ed egli vi farà vedere un cenacolo grande messo in ordine: e quivi apparecchiate per noi. 16. E i discepoli andarono, e giunti in Città trovarono, conforme avea loro detto, e prepararon la Pasqua. 17. E fattosi sera, vi andò egli con i dodici. 18. E mentre erano a mensa, e mangiavano, disse Gesù: in verità vi dico, che uno di voi, il quale mangia con meco, mi tradirà. 19. Ma essi cominciarono a rattristarsi, e a dirgli uno dopo l'altro: son forse io? 20. Ed egli disse loro: uno de' dodici, il quale intigne la mano nel piatto con me. 21. E il Figliuolo dell'uomo se ne va, come è stato scritto di lui: ma guai a quell'uomo, per cui il Figliuolo dell'uomo sarà tradito. Meglio era per un uomo tale il non esser mai nato. 22. E mentre quegli mangiavano, Gesù prese del pane: e benedettolo, lo spezzò, e lo dette loro, e disse: prendete, questo è il mio Corpo. 23. E preso il calice, rese le grazie, lo dette ad essi: e tutti ne bevvero. 24. E disse loro: questo è il Sangue mio del nuovo Testamento, il quale sarà sparso per molti. 25. In verità vi dico, che non berò più di questo frutto della vite sino a quel giorno, in cui lo berò nuovo nel Regno di Dio. 26. E detto l'Inno, andarono al monte degli Ulivi. 37. Allora Gesù disse loro: tutti vi scandalizzerete per me in questa notte; imperocché sta scritto: percuoterò il Pastore, e si dispergeranno le pecorelle. 28. Ma dopo che io sarò risuscitato, vi anderò innanzi nella Galilea. 29. Pietro però gli disse: quand'anche tutti si scandalizzassero, nol farò io. 30. E Gesù gli disse: in verità ti dico, che tu oggi in questa notte, prima che il gallo abbia cantato la seconda volta, mi negherai tre volte. 31. Ma quegli soggiungeva di più: quand'anche bisogni con te morire, non ti negherò. E il simil dicevan pur tutti. 32. E arrivaron in un luogo chiamato Getsemani; ed egli disse a' suoi discepoli: fermatevi qui, sintantocchè io faccia orazione. 33. E prese seco Pietro, e Giacomo, e Giovanni: e cominciò ad atterrirsi, e rattristarsi. 34. E disse loro: l'anima mia è afflitta sino alla morte: trattenetevi qui, e vegliate. 35. E avanzatosi alquanto, si prostrò per terra: e pregò, che, se era possibile, si allontanasse da lui quell'ora. 36. E disse: Abba, Padre, tutto è possibile a te, allontana da me questo calice: ma non quello, che voglio io, ma quel, che vuoi tu. 37. E tornò da loro, e trovogli addormentati. E disse a Pietro: Simone , tu dormi? Non hai potuto vegliare una sol' ora? 38. Vegliate, ed orate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è in tentazione. 39. E andò nuovamente ad orare, ripetendo le stesse parole. 40. E tornato, gli trovò di nuovo addormentati (imperocché i loro occhi erano aggravati) e non sapevano cosa rispondergli. 41. E ritornò la terza volta, e disse loro: su via dormite, e riposatevi. Basta cosi: l'ora è venuta: ecco che il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' peccatori. 42. Alzatevi, andiamo. Ecco che colui, che mi tradirà, è vicino. 43. E non avea finito di dire, quand'eccoti Giuda Iscariote uno dei dodici, e con esso gran gente armata di spade, e di bastoni, spedita da' Principi de' Sacerdoti, e dagli Scribi, e dai Seniori. 44. E il traditore avea dato loro il segnale, dicendo: colui, che io bacerò, è desso, prendetelo, e conducetelo con attenzione. 45. E venuto che fu, accostossi subito a Gesù, e dissegli: Dio ti salvi, Maestro: e lo baciò. 46. Ma coloro gettarongli le mani addosso, e lo catturarono. 47. E uno degli astanti mise mano alla spada, e ferì un servo del sommo Sacerdote: e gli mozzò un orecchio. 47. E Gesù prese la parola, e disse loro: quasi io fossi un assassino, siete venuti con ispade, e bastoni per pigliarmi? 49. Ogni giorno io stava tra voi nel Tempio, insegnando, né mi pigliaste. Ma debbono le Scritture adempirsi. 50. Allora i suoi discepoli, abbandonatolo, tutti fuggirono. 51. E un certo giovinetto seguiva Gesù coperto di una veste di lino su la nuda carne: e lo pigliarono. 52. Ma egli, lasciata andare la veste, scappò ignudo da loro. 53. E condusser Gesù dal sommo Sacerdote: e si adunarono tutti i Sacerdoti, e gli Scribi, e i Seniori. 64. Pietro però lo seguitò da lungi sin dentro al cortile del sommo Sacerdote: e sedeva al fuoco con i Ministri, e scaldavasi. 55. Ma i Principi de' Sacerdoti, e tutto il consesso cercavano testimonianze contro Gesù per farlo morire, e non le trovavano. 56. Imperocché molti deponevano il falso contro di lui: ma le loro deposizioni non concordavano. 57. E alzatisi alcuni, attestavano il falso contro di lui, dicendo: 58. Noi gli abbiamo sentito dire: io distruggerò questo Tempio manofatto, e in tre giorni fabbricheranno un altro non manufatto. 59. Ma la loro testimonianza non era concorde. 60. E alzatosi in mezzo il sommo Sacerdote, interrogò Gesù, dicendo: non rispondi tu nulla alle cose, che ti sono rinfacciate da costoro? 61. Ma egli taceva, e non rispose parola. Di nuovo lo interrogò il sommo Sacerdote, e dissegli: se' tu il Cristo, il Figliuolo di Dio benedetto? 62. E Gesù gli disse: sono quel desso: e vedrete il Figliuolo dell'uomo scendere alla destra della maestà di Dio, e venir sulle nubi del Cielo. 63. E il sommo Sacerdote, stracciatesi le sue vesti, disse: che bisogno abbiamo più di testimonj? 64. Avete udito la bestemmia; che ve ne pare? E tutti lo condannarono per reo di morte. 65. E cominciarono alcuni a sputargli addosso, e velargli la faccia, e a dargli de' pugni, dicendogli profetizza: e i Ministri lo schiaffeggiavano. 66. E trovandosi Pietro da basso nel cortile, venne una delle serve del sommo Sacerdote: 67. E veduto Pietro, che si scaldava, e fissato in lui lo sguardo, disse: anche tu eri con Gesù Nazareno. 66. Ma egli nego, dicendo: né io conosco, né so quello, che tu ti dica. E usci tuoni davanti al cortile, e il gallo cauto. 69. E di nuovo avendolo veduto una serva, cominciò a dire agli astanti: costui è di quegli. 70. Ma egli negò di bel nuovo. E di lì a poco nuovamente gli astanti dissero a Pietro: tu se' quelli sicuramente: imperocché sei anche Galileo. 71. Ma egli principiò a mandarsi delle imprecazioni, e a giurare: non conosco quest'uomo, di cui parlate. 72. E subito per la seconda volta il gallo cantò. E Pietro si ricordo della parola dettagli da Gesù: prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte, e incominciò a piagnere.

domenica 24 gennaio 2010

CAPO XIII

Dice, che il Tempio sarà distrutto; predice le guerre, e le varie afflizioni, e persecuzione, e l'abominazione della desolazione. De' falsi Cristi, e falsi Profeti. Dopo i segni ne' corpi celesti verrà il Figliuol dell'uomo con gloria. Similitudine di ciò dal fico. Siccome a nissuno è noto il tempo, comanda a lutti la vigilanza.

E mentre egli usciva dal Tempio, gli disse uno de' suoi discepoli: Maestro, guarda, che sorta di pietre, e che fabbriche (son) queste. 2. Ma Gesù risposegli, e disse: vedi tu tutti questi grandi edificj? Non rimarrà pietra sopra pietra,che non sia, scompaginata. 3. E mentre egli sedeva sopra il monte degli Ulivi dirimpetto al Tempio, Pietro, e Giacomo, e Giovanni, e Andrea gli domandarono a parte: 4. Spiegaci, quando succederan queste cose? E qual segno vi sarà, quando tutto questo sia per effettuarsi? 5. E Gesù rispondendo, principiò a dir loro: badate, che alcuno non vi seduca: 6. Imperocché molti verranno nel nome mio, dicendo, io son desso: e sedurranno molti. 7. Quando poi sentirete discorrer di guerra, e di romori di guerre, non temete: imperocché è necessario, che queste cose succedano: ma non ancora (sarà) la fine. 8. Imperocché si solleverà popolo contro popolo, e Regno contro Regno, e vi saranno tremuoti in più luoghi, e carestie. Cominciamento dei dolori (son) queste cose. 9. Voi però badate a voi stessi. Imperocché vi rimetteranno ai consigli, e sarete flagellati nelle Sinagoghe, e sarete per me presentati ai Presidenti, ed ai Re, in testimonianza ad essi. 10. E fa d'uopo, che prima sia predicato il Vangelo presso tutte le Nazioni. 11. E allora quando vi meneranno a imprigionarvi, non istate a premeditare quel, che siate per dire: ma quello, che in quel punto vi sarà dato, quello dite: imperocché non siete voi, che parlate, ma lo Spirito Santo. 12. E il fratello darà alla morte il fratello, e il Padre il figliuolo: e si ribelleranno i figliuoli contro de' genitori, e gli faranno morire. 13. E sarete in odio a tutti per causa del nome mio. Ma chi reggerà sino al fine, sarà salvo. 14. Quando poi vedrete l'abbominazione della desolazione posta, dove non deve (chi legge, intenda) allora quegli, che sono nella Giudea, fuggano su' monti: 15. E chi (si troverà) sopra il solajo, non iscenda in casa, né vi entri, per pigliare qualche cosa di casa sua: 16. E chi sarà nel campo, non torni indietro a prendere la sua veste. 17. Ma guai alle pregnanti, e che avranno bambini al petto in que' giorni. 18. Pregate però, che non succedano (tali cose) di verno. 19. Imperocché saranno que' giorni tribolazione, qual mai non fu dal principio della creazione fatta da Dio sino adesso, né mai sarà. 20. E se il Signore non avesse abbreviati quei giorni, non si salverebbe nessun uomo: ma in grazia degli eletti prescelti da lui gli ha accorciati. 21. Allora se talun vi dirà: ecco qui il Cristo, eccolo là, non credete. 22. Imperocché sorgeranno de' falsi Cristi, e de' falsi Profeti, e faranno de' miracoli, e de' prodigj da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. 23. State adunque guardinghi: ecco che io vi ho predetto il tutto. 24. Ma in que' giorni dopo quella tribolazione si oscurerà il Sole, e la Luna non darà la sua luce. 25. E caderanno le Stelle del Cielo, e le Podestà, che sono nel Cielo, saranno scommosse. 26. E allora vedranno il Figliuolo dell'uomo venire sopra le nuvole con potestà grande, e con gloria. 27. E allora spedirà i suoi Angeli, e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra sino all'estremità del Cielo. 28. Dal fico imparate questa parabola. Quando i suoi rami sono già teneri, e spuntate le foglie, voi sapete, che la state è vicina: 29. Così ancora, quando voi vedrete accader queste cose, sappiate, ch'egli è vicino alle porte. 30. In verità vi dico, non passerà questa generazione, prima che tutto questo sia avvenuto. 31. Il Cielo, e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 32. Quanto poi a quel giorno, o a quell'ora nissuno lo sa, né gli Angeli, che sono nel Cielo, né il Figliuolo, ma il solo Padre. 33. State attenti, vegliate, e orate: imperocché non sapete, quando sarà il tempo. 34. Cosi un uomo, partendo per lontan paese, abbandonò la sua casa, e dette ai suoi servi podestà di far tutto, e ordinò al portinajo di star vigilante. 35. Vegliate adunque (perché non sapete, quando venga il padrone di casa: se a sera, se a mezzanotte, se al canto del gallo, se la mattina). 36. Affinché, venendo improvvisamente, non vi trovi addormentati. 37. Quello poi, che io dico a voi, lo dico a tutti: vegliate.

giovedì 21 gennaio 2010

CAPO XII

Parabola della vigna data a fitto a' lavoratori, i quali uccisero i servi; e il figlio del Padre di famiglia. I Farisei lo tentano sopra il censo da pagarsi a Cesare, e i Sadducei sopra la Risurrezione. Uno Scriba gli domanda, qual sia il primo comandamento: egli poi domanda agli Scribi, in qual modo dicano, che il Cristo sia figliuolo di Davidde. Dopo aver insegnato a guardarsi da loro, loda una vedova, che aveva gettali due piccioli nel Gazofilacio.

E cominciò a parlare ad essi per via di parabole: un uomo piantò una vigna, e la cinse di siepe, e vi fece uno strettojo, e vi fabbricò una torre, e l'affittò ai contadini, e partì per lontan paese. 2. E mandò a suo tempo dai contadini un suo servitore, per riscuoter la parte de' frutti della vigna. 3. Ma quegli, presolo, lo batterono, e lo rimandarono colle mani vuote. 4. E di nuovo mandò ad essi un altro servo: e questo pure lo ferirono nella testa, e lo trattarono obbrobriosamente. 5. E ne mandò di nuovo un altro, e questo l'ammazzarono: e di altri molti alcuni ne batterono, altri ne uccisero. 6. Non restandogli adunque più, se non un solo figliuolo diletto, mandò da ultimo anche questo da essi, dicendo: avran rispetto per mio figliuolo. 7. Ma i vignajoli dissero tra di loro: questi è l'erede: su via, ammazziamolo: e sarà nostra l'eredità. 8. E presolo, lo ammazzarono: e lo gettarono fuori della vigna. 9. Che farà adunque il padron della vigna? Verrà, e sterminerà i fittajuoli: e darà ad altri la vigna. 10. Non avete voi nemmen letto da questa scrittura: la pietra rigettata da coloro, che fabbricavano, quella stessa è divenuta pietra fondamentale dell'angolo. 11. Dal Signore è stata fatta tal cosa, ed ella è mirabile negli occhi nostri? 12. E tentavan di mettergli le mani addosso: imperocché intesero, che questa parabola l'aveva detta per loro: ma ebber paura delle turbe. E lasciatolo, se n'andarono. 13. E mandaron da lui alcuni de' Farisei, e degli Erodiani, per avvilupparlo con le parole. 14. Venuti costoro, gli dissero: Maestro, noi sappiamo, che sei verace, e non hai riguardo a chicchessia: conciossiachè non guardi in faccia gli uomini, ma insegni la via di Dio con verità: è lecito, che si paghi il tributo a Cesare, o nel pagheremo? 15. Gesù conoscendo la loro malizia, disse loro: perché mi tentate voi? Recatemi un denaro, perché lo vegga. 16. E glielo presentarono. Ed egli disse loro: di chi è questa impronta, e questa iscrizione? Risposer: di Cesare. 17. E Gesù ripigliò, e disse loro: rendete adunque quel, che è di Cesare, a Cesare: e quel, che è di Dio, a Dio. Ed eglino lo ammiravano. 18. E andaron da lui i Sadducei, i quali negano la Risurrezione: e lo interrogarono con dire: 19. Maestro, ci ha ordinato Mosè, che, se il fratello d'uno venga a morire, lasciando la moglie senza figliuoli, il fratello sposi la moglie di lui, e ravvivi la stirpe di suo fratello. 20. Or eranvi sette fratelli: e il primo si ammogliò, e morì, senza lasciar figliuoli. 21. E il secondo prese la di lui moglie, e mori: e non lasciò nemmen esso figliuoli. E similmente il terzo. 22. E nella stessa guisa sette l'ebbero per moglie: e non lasciaron figliuoli. Finalmente ultima di tutti morì anche la donna. 23. Nella Risurrezione adunque, tornati che siano a vivere, di chi di questi sarà ella moglie? Imperocché sette l'hanno avuta per moglie. 24. Ma Gesù rispose loro, e disse: non siete voi in inganno per questo, perché non intendete le Scritture, né la potenza di Dio? 25. Imperocché risuscitati che siano, né gli uomini prenderan moglie, né le donne saran date a marito, ma saranno quali gli Angeli di Dio nel Cielo. 26. Che poi i morti risorgano, non avete voi letto nel libro di Mosè, in qual modo Dio parlò a lui nel roveto, dicendo: io sono il Dio d'Abramo, il Dio d'Isacco, e il Dio di Giacobbe? 27. Ei non è il Dio de' morti, ma de' vivi. Voi siete adunque in grande errore. 28. E si accostò uno degli Scribi, che aveva udite le interrogazioni di coloro, e vedendo, che Gesù aveva loro risposto bene, domandogli, quale fosse il primo di tutti i comandamenti. 29. E Gesù risposegli: il primo di tutti i comandamenti egli è: senti, Israele, il Signore Dio tuo è un Dio solo: 30. E amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, e con tutta l' anima tua, e con tutto il tuo spirito e con tutto il tuo potere. Questo è il primo comandamento. 31. Il secondo poi è simile a questo: amerai il prossimo tuo, come te stesso. Altro comandamento maggior di questi non v'è. 32. E lo Scriba gli rispose: Maestro, hai detto benissimo, e con tutta verità, che v'è solo Dio, e non ve n'è altro fuori di lui. 33. E che l'amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, e con tutta l'anima, e con tutte le forze: e l'amare il prossimo, come se stesso, val più di tutti gli olocausti, e sacrifizj. 34. Vedendo Gesù, com'egli aveva saggiamente risposto, gli disse: non se' lungi dal Regno di Dio. E da indi in poi nissuno ardiva d'interrogarlo. 35. E ragionando Gesù, e insegnando nel Tempio, diceva: in che modo dicono gli Scribi, che il Cristo è figliuolo di Davidde? 36. Conciossiacchè lo stesso Davidde disse per Ispirito Santo: il Signore ha detto al mio Signore: siede alla mia destra, sino a tanto che io abbia messi i tuoi nemici per isgabello a' tuoi piedi. 37. Lo steso Davidde adunque lo chiama Signore, come adunque è suo Figliolo? E la molta turba lo udì con piacere. 38. E diceva loro nelle sue istruzioni: guardatevi dagli Scribi, i quali ambiscono di passeggiare in lunghe vesti, e di essere salutati nelle piazze, 39. E di avere le prime sedie nelle adunanze, e i primi posti ne' conviti: 40. I quali divorano le case delle vedove col pretesto di lunghe orazioni: costoro saranno più rigorosamente giudicati. 41. E sedendo Gesù dirimpetto al Gazofilacio, osserva, come il popolo vi gettava del denaro, e molti ricchi ne gettavano in copia. 42. Ed essendo poi venuta una povera vedova, vi mise due piccole monete, che fanno un quadrante. 43. E chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: in verità vi dico, che questa povera vedova ha dato più di tutti quelli, che han messo nel Gazofilacio. 44. Imperocché tutti hanno dato di quel, che loro sopravanzava: ma costei del suo necessario ha messo tutto quel, che aveva, tutto il suo sostentamento.

mercoledì 20 gennaio 2010

CAPO XI

Entra gloriosamente in Gerusalemme sopra il poledro di un'asina: secca la ficaja maledicendola. Caccia dal Tempio que' che comperavano, e vendevano. Dimostra l'efficacia della speranza in Dio. Del perdonare al prossimo. Non vuol dire agli Scribi, con qual potestà egli faccia certe cose, perché eglino non rispondevano all'interrogazione fatta ad essi da lui intorno al Battesimo di Giovanni.

E avvicinandosi a Gerusalemme, e alla Betania presso al monte delle Ulive, mandò due de' suoi discepoli, 2. E disse loro: andate nel villaggio, che vi sta dirimpetto, e al primo ingresso troverete legato un asinello non ancora domato: scioglietelo, e menatelo a me. 3. E se alcuno vi dirà: che fate voi? ditegli, che il Signore ne ha bisogno: e subito lo manderà qua. 4. E andarono, e trovaron l'asinello legato alla porta fuori in un bivio: e lo sciolsero. 5. E alcuni de' circostanti disser loro: che fate voi, che sciogliete l'asinello? 6. Ed essi gli risposero, conforme avea loro ordinato Gesù, e quelli gli lasciaron andare. 7. E condussero a Gesù l'asinello: sopra di cui misero le loro vesti, ed egli vi montò sopra. 8. E molti distendevano le loro vesti per la strada: altri troncavano rami dagli alberi, e gli spargevano per la strada. 9. E quegli che andavan' innanzi, e que' che venivan dietro, sclamavano, dicendo: Hosanna. 10. Benedetto colui, che viene nel nome del Signore: benedetto il Regno, che viene del Padre nostro Davidde: Hosanna nel più alto de' Cieli. 11. Ed entrò in Gerusalemme, e nel Tempio: e osservate intorno tutte le cose, l'ora essendo già tarda, se n'andò a Betania con i dodici. 12. E il dì seguente, usciti che furono di Betania, ebbe fame. 13. E veduto da lontano un fico, che avea delle foglie, andò a vedere, se a sorte vi trovasse qualche cosa: e fattosi dappresso, non trovò se non sfoglie: imperocché non era il tempo de' fichi. 14. E Gesù dissegli: mai più in eterno non mangi alcuno delle tue frutta. E i discepoli l'udirono. 15. E arrivarono a Gerusalemme. Ed essendo egli entrato nel Tempio, cominciò a discacciarne quei, che vendevan, e compravano nel Tempio: e gettò per terra le tavole de' banchieri, e le seggiole delle persone, che vendevano le colombe. 16. E non permetteva, che nissuno trasportasse arnesi per il Tempio. 17. E gl'istruiva, dicendo loro: non è egli scritto: la mia casa è casa di orazione per tutte le genti? Ma voi l'avete cangiata in una spelonca di ladroni. 18. Lo che risaputosi dai Principi de' Sacerdoti, e dagli Scribi, cercavano il modo di levarlo dal mondo: conciossiachè lo temevano, a motivo che tutto il Popolo ammirava la sua dottrina. 19. E fattosi sera, usci dalla Città. 20. E la mattina nel passare videro il fico seccato fino alle barbe, 21. E Pietro risovvenutosi, gli disse: Maestro, guarda, come il fico da te maledetto si è seccato. 22. E Gesù rispose, e disse loro: abbiate fede in Dio. 28. In verità vi dico, che chiunque dirà a questo monte: levati, e gettati in mare: e non esiterà in cuor suo, ma avrà fede, che sia fatto, quanto ha detto, gli sarà fatto. 24. Per questo vi dico: qualunque cosa domandiate nell'orazione, abbiate fede di conseguirla, e l'otterrete. 28. E quando vi presenterete per orare, se avete qualche cosa contro di alcuno, perdonategli: affinché il Padre vostro, che è ne' Cieli, perdoni anch'esso a voi i vostri peccati. 26. Che se voi non perdonerete, nemmeno il vostro Padre, che è ne' Cieli, perdonerà a voi i vostri peccati. 27. E ritornaron di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli andava attorno pel Tempio, se gli accostarono i sommi Sacerdoti, e gli Scribi, e i Seniori. 28. E gli dissero: con quale autorità fai tu queste cose? E chi ha dato a te tal balìa, per far cose tali? 29. Ma Gesù rispose, e disse loro: domanderò anch'io a voi una cosa, e voi rispondetemi: e io vi dirò, con quale autorità faccia io queste cose. 30. Il Battesimo di Giovanni veniva dal Cielo o dagli uomini? rispondetemi. 31. Ma essi ruminavano dentro di se, e dicevano: se diremo, dal Cielo, egli dirà: perché dunque non avete creduto a lui? 82. Se diremo, dagli uomini, abbiamo paura del popolo: conciossiachè tutti tenevano, che Giovanni fosse veramente Profeta. 33. E risposero a Gesù: nol sappiamo. E Gesù disse loro: nemmen io dico a voi, con quale autorità faccia io tali cose.

martedì 19 gennaio 2010

CAPO X

Che non si dee ripudiare la moglie, e prenderne un'altra. Si stringe el seno i bambini, e gli benedice. Un ricco, il quale aveva dalla sua giovinezza osservati i comandamenti, non prende il consiglio di Cristo di vendere tutto il tuo. Premio di coloro, i quali abbandonano tutte le cose. Predice di nuovo la sua passione. Dall'ambizione de figliuoli di Zebedeo prende occasione d'insegnare a' Discepoli, che devono essere più grandi non nelle dimostrazioni di dominio, ma negli uffìzi del ministero. Risana Bartimeo cieco.

E partitosi da quel luogo, andò ai confini della Giudea di la dal Giordano: e si radunaron di nuovo intorno a lui le turbe: e di nuovo al suo solito le istruiva. 2. E accostatisi i Farisei, gli domandavano per tentarlo se fosse lecito al marito di ripudiare la moglie. 3. Ma egli rispose, e disse loro: Che ha comandato a voi Mosè? 4. Ripigliaron' essi: Mosè ha permesso di scrivere il libello del ripudio, e rimandarla. 5. E Gesù rispose loro, e disse: a riguardo della durezza del vostro cuore dette egli a voi questo precetto. 6. Ma al principio della creazione Dio formò l'uomo maschio e femmina. 7. Per questo abbandonerà l'uomo il Padre, e la Madre, e starà unito a sua moglie: 8. E i due saranno una sola carne. Per la qual cosa già non son due, ma sol una carne. 9. Non divida pertanto l'uomo quel, che Dio ha congiunto. 10. E in casa di nuovo i suoi discepoli lo interrogarono sopra la medesima cosa. 11. Ed egli disse loro: chiunque rimanderà la sua moglie, e ne prenderà un'altra, commette adulterio contro di essa. 12. E se la moglie ripudia il marito, e ne sposa in altro, commette adulterio. 13. E gli presentavan dei fanciullini, affinché gli toccasse. Ma i discepoli sgridavano coloro, che glieli presentavano. 14. La qual cosa avendo veduto Gesù, ne fu altamente disgustato, e disse loro: lasciate, che i piccoli vengano da me, e non gliel vietate: imperocché di questi tali è il Regno di Dio. 15. In verità vi dico, che chiunque non riceverà come fanciullo il Regno di Dio, non entrerà in esso. 16. E stringendosegli al seno, e imponendo loro le mani, li benediceva. 17. E nell'uscir che faceva per mettersi in viaggio, corse da lui un tale, e inginocchiatosi gli domandò: Maestro buono, che farò per acquistare la vita eterna? 18. Ma Gesù gli disse: perché mi chiami buono? Nissun buono, fuori di Dio solo. 19. Tu sai i comandamenti: non commettere adulterio, non ammazzare, non rubare, non dire il falso testimonio, non far danno a nissuno, onora il Padre, e la Madre. 20. Ma quegli rispose, e dissegli: Maestro, tutte queste cose le ho osservate sin dalla mia giovinezza. 21. E Gesù miratolo, gli pose affetto, e gli disse: una cosa sola ti manca; va, vendi, quanto hai, e dallo a' poveri, ed avrai un tesoro nel Cielo: vieni e sieguimi. 22. A questa parola rattristatosi colui, se n'andò sconsolato: perché aveva molte possessioni. 23. E Gesù, dato intorno uno sguardo, disse a' suoi discepoli: quanto è difficile, che i ricchi entrino nel Regno di Dio! 24. I discepoli a questo suo dire rimasero attoniti. Ma Gesù di nuovo disse loro : figliuolini, quanto è difficile che entrino nel Regno di Dio que', che pongon fidanza nelle ricchezze! 25. È più facile a un camelo, che passi per la cruna d'un ago, che ad un ricco l'entrare nel Regno di Dio. 25. Ed essi restavano sempre più stupefatti, e dicevansi l'un l'altro: e chi può esser salvo? 27. E Gesù mirategli, disse loro: per gli uomini questo è impossibile, ma non per Iddio: imperocché ogni cosa è possibile a Dio. 28. E Pietro prese a dirgli: ecco che noi abbiam lasciato tutte le cose, e ti abbiam seguitato. 29. Rispose Gesù, e disse: in verità vi dico, che non v'ha alcuno, il quale abbia abbandonato la casa, o i fratelli, o le sorelle, o il Padre, o la Madre, o i figliuoli, o le possessioni per me, e pel Vangelo, 30. Che non riceva il centuplo, adesso in questo tempo in case, e fratelli, e sorelle, e madri, e figliuoli, e possessioni in mezzo alle persecuzioni, e nel secolo avvenire la vita eterna. 31. Ma molti de' primi saranno ultimi, e degli ultimi (saran) primi. 32. Ed erano in viaggio verso Gerusalemme: e Gesù precedevagli, e si stupivano: e lo seguivano timorosi. E presi a parte di nuovo i dodici, cominciò a dir loro le cose, che doveano accadergli. 33. Ecco che andiamo a Gerusalemme, e il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani de' Principi de' Sacerdoti, e degli Scribi, e de' Seniori, e lo condanneranno a morte, e lo consegneranno a' Gentili: 34. E questi lo scherniranno, e gli sputeranno addosso, e lo flagelleranno, e lo uccideranno: ed egli risusciterà il terzo giorno. 35. E si accostarono a lui Giacomo, e Giovanni figliuoli di Zebedeo, dicendo: Maestro, vogliamo, che qualunque cosa domanderemo tu a noi la conceda. 36. Ed egli disse loro: che bramate voi, che io vi conceda? 37. Risposero: accordaci, che uno di noi segga alla tua destra, e l'altro alla tua sinistra nella tua gloria. 36. Ma Gesù disse loro: non sapete quello, che domandate: potete voi bere il calice, ch'io bevo; o esser battezzati col Battesimo, ond'io son battezzato? 39. E quelli replicarongli: si che possiamo. Ma Gesù disse loro: voi berrete veramente il calice, ch'io bevo, e sarete battezzati col Battesimo, ond'io son battezzato: 40. Ma il sedere alla mia destra, o alla mia sinistra, non ispetta a me di concederlo a voi, ma coloro, pe' quali è stato preparato. 41. E udito questo, i dieci si disgustarono con Giacomo e Giovanni. 42. Ma Gesù chiamatili a se, disse loro: voi sapete, che quegli, che son tenuti per Principi delle Nazioni, esercitano dominio sopra di esse: e i loro Magnati hanno podestà sopra di esse. Non cosi però va la bisogna tra di voi, ma chiunque vorrà diventar maggiore, sarà vostro servo: 43. E-chiunque di voi vorrà esser primo, sarà servo di tutti. 45. Imperocché anche il Figliuolo dell'uomo non è venuto per esser servito, ma per servire, e per dare la sua vita in redenzione di molti. 46. E arrivarono a Gerico, e nel partire di Gerico co' suoi discepoli, e con gran moltitudine di gente, Bartimeo cieco figliuolo di Timeo sedeva nella strada, chiedendo la limosina. 47. Il quale avendo sentito dire, egli è Gesù Nazareno, cominciò a sclamare, dicendo: Gesù figliuolo di Davidde, abbi pietà di me. 48. E molti lo minacciavano, perché tacesse. Ma egli gridava più forte : Figliuolo di Davidde, abbi pietà di me. 49. E Gesù soffermatosi, lo fece chiamare. E chiamarono il cieco, dicendogli: sta di buon animo: alzati, egli ti chiama. 50. E quegli gettato via il mantello, saltò in piedi, e andò da Gesù. 51. E Gesù gli disse: che vuoi, che io ti faccia? E il cieco dissegli: Maestro, ch'io vegga. 52. Gesù dissegli: vattene, la tua fede ti ha salvato. E in quell'istante vide, e lo segui nel viaggio.

lunedì 18 gennaio 2010

CAPO IX

Trasfigurazione di Gesù, a cui si uniscono Mosè, ed Elia. Dice, che Elia, quando verrà, rimetterà tutto in ordine. Che Elia è venuto, né è stato accolto. Caccia uno spirito muto, e sordo, il quale solamente coll'orazione, e col digiuno può discacciarsi. Predice la sua passione. Disputa de' Discepoli, a' quali insegna chi sia il maggiore. Di uno, che cacciava il Demonio e non seguitava Cristo. Del troncare lo scandalo della mano, del piede, dell'occhio.

Sei giorni dopo Gesù prese con se Pietro, e Giacomo, e Giovanni: e gli condusse soli separatamente sopra un alto monte, e alla loro presenza si trasfigurò. 2. E le sue vesti diventarono risplendenti, e soprammodo candide come la neve, tal che nissun tintore della terra saprebbe farle cosi candide. 3. Ed apparvero loro Elia, e Mosè: i quali stavano a discorrere con Gesù. 4. E Pietro prese la parola, e disse a Gesù: Maestro, buona cosa è per noi lo star qui: facciamo tre padiglioni, uno per Te, uno per Mosè, e uno per Elia. 5. Imperocché non sapeva quel, che si dicesse: poiché erano sbigottiti per la paura. 6. E si levò una nuvola, la quale gli ricopriva: e dalla nuvola usci una voce, che disse: questo è il Figliuolo mio carissimo, ascoltatelo. 7. E ad un tratto guardando essi d'intorno, non videro più nissuno con se, fuori del solo Gesù. 8. E nello scender dal monte, egli ordinò loro di non palesare a nissuno le cose da essi vedute, se non quando il Figliuolo dell'uomo fosse risuscitato da morte. 9. Ed essi tenner la cosa in se, investigando tra di loro, che volesse dire; quando sarà risuscitato da morte. 10. E gli domandarono: perché adunque i Farisei, e gli Scribi dicono, che deve prima venire Elia? 11. Ed egli rispose, e disse loro: Elia, venendo da prima, rimetterà in sesto tutte le cose: e come sta scritto del Figliuolo dell'uomo, avrà da soffrir molto, e sarà dispregiato. 12. Ma io vi dico, che Elia è venuto, (ed hanno fatto a lui tutto quel, che è loro piaciuto) conforme di lui fu scritto. 13. E arrivato da' suoi discepoli, gli vide attorniati da gran folla di popolo, e che gli Scribi disputavano con essi. 14. E tutto il popolo, subito che vide Gesù, restò stupido, e intimorito, e corsigli incontro, lo salutarono. 15. E domandò loro: che dispute avete tra voi? 16. Ed uno della turba rispose, e disse: Maestro, ti ho condotto il mio figliuolo, che è posseduto da uno spirito muto: 17. Il quale, dovunque lo invade, lo getta per terra, ed egli getta la schiuma, e digrigna i denti, e vien meno: e ho detto a' tuoi discepoli di scacciarlo, e non hanno potuto. Ma egli rispose loro, e disse: o generazione infedele, sino a quando sarò io con voi? Sino a quando vi sopporterò? Conducetelo da me. 19. E glielo menarono. E visto che l'ebbe Gesù, subito lo spirito lo sconturbò: e gettatosi per terra, si rivoltola va facendo la spuma. 20. E Gesù dimandò al padre di lui: quanto tempo è, che tal cosa gli è avvenuta? E quegli disse: sin dalla fanciullezza. 21. E sovente lo ha gettato nel fuoco, e nell'acqua per finirlo. Ma tu, se puoi qualche cosa, soccorrici, avendo di noi pietà. 22. E Gesù risposegli: se puoi credere, tutto è possibile per chi crede. 23. E subito il padre del fanciullo sclamò, e disse piagnendo: io credo, Signore: ajuta la mia incredulità. 24. E Gesù vedendo, che il popolo accorreva in folla, sgridò lo spirito immondo, e gli disse: spirito sordo, e mutolo, io ti comando, esci da lui: e non rientrare più in lui. 25. E gettato uno strido, e avendolo molto straziato, uscì lo spirito da lui, che rimase come morto, talmente che molti dicevano: è morto. 26. Ma Gesù presolo per mano, lo risvegliò, ed ei si alzò. 27. Ed entrato che fu Gesù nella casa, i discepoli a parte lo interrogavano: perché non abbiamo noi potuto discacciarlo? 28. Ed egli disse loro: questa razza (di demonj) per altro verso non può uscire, se non per l'orazione, e pel digiuno. 29. E partitisi da quel luogo, traversarono la Galilea: ed egli non voleva, che nissuno lo sapesse. 30. Ma andava istruendo i suoi discepoli, e diceva loro: il Figliuolo dell'uomo sarà dato nelle mani degli uomini, e lo metteranno a morte, e ucciso risusciterà il terzo giorno. 31. Essi però non capivano nulla: e non si fidavano d'interrogarlo. 32. E giunsero a Capharnaum. Ed entrati in casa, domandò loro: di che cosa disputavate tra voi per istrada? 33. Eglino però tacevano: conciossiachè per istrada aveano disputato assieme, chi fosse tra di loro il maggiore. 34. E stando egli a sedere, chiamò i dodici, e disse loro: chi vuol essere il primo, sarà l'ultimo di tutti, e il servidore di tutti. 35. E preso un fanciullo, lo pose in mezzo ad essi: e presolo tralle braccia, disse loro: 35. Chi uno di tali fanciulli accoglie nel nome mio, accoglie me: e chiunque accoglie me, non accoglie me, ma colui, che mi ha mandato. 37. Giovanni prese a dirgli: Maestro, abbiamo veduto un tale discacciare i Demonj nel nome tuo, che non viene con noi, e glielo abbiamo proibito. 38. Ma Gesù disse loro : non vogliate proibirglielo: imperocché non v'è nissuno, che faccia un miracolo nel nome mio, e possa subito dir male di me. 39. Imperocché chi non è contro di voi, è per voi. 40. E chi avrà dato a voi un bicchiere d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo: in verità vi dico, non perderà la sua ricompenza. 41. E chi scandalizzerà uno di questi pargoletti, che credono in me: sarebbe meglio per lui, che gli fosse legata al collo una macina d'asino, e fosse gettato nel mare. 42. Che se la tua mano ti scandalizza, troncala: è meglio per te giugnere alla vita con sol'una mano, che avendone due andar all'inferno in un fuoco inestinguibile. 43. Dove il loro verme non muore, e il fuoco non si smorza. 44. E se il tuo piede ti scandalizza, troncalo: è meglio per te il giugnere alla vita eterna con sol'un piede, che avendo due piedi essere gittato nell'inferito in un fuoco inestinguibile : 45. Dove il loro verme non muore, e il fuoco non si smorza. 46. E se il tuo occhio ti scandalizza, cavatelo: è meglio per te, l'entrare con un sol occhio nel Regno di Dio, che avendo due occhi essere gettato nel fuoco dell'inferno: 47. Dove il loro verme non muore, e il fuoco non si smorza. 48. Imperrocchè sarà ognuno salato col fuoco, e ogni vittima sarà salata col sale. 49. Buona cosa è il sale: ma se il sale diventa scipito, con che lo condirete voi? Abbiate in voi sale, e pace abbiate tra voi.

giovedì 14 gennaio 2010

CAPO VIII

Sazia con sette pani, e pochi pesci quatro mila uomini. Ordina a' Discepoli di guardarsi dal fermento de Farisei. Rimana a poco a poco un cieco. Chiede a' Discepoli quel, che pensasser di lui, e Pietro confessa, che egli e il Cristo. Poco dopo lo chiama Satana, perché predicendo quel, che doveva patire, Pietro lo sgridava. Del portare la croce. Niuna cosa deve essere più cara, che l'anima.

Di que' giorni essendo di nuovo grande la folla, né avendo da mangiare, chiamati a se i discepoli, disse loro: 2. Mi fa compassione questo popolo: perché sono già tre giorni, che si trattiene con me, e non ha da mangiare: 3. E se gli rimanderò alle case loro digiuni, verran meno per istrada: imperocché taluni di essi son venuti di lontano. 4. E i discepoli gli risposero: e come potrà alcuno qui in una solitudine satollargli di pane? 5. Ed egli domandò loro: quanti pani avete? Risposero: sette. 6. E ordinò alle turbe, che sedessero per terra. E presi i sette pani, rese le grazie, gli spezzò, e gli diede a' suoi discepoli, perché gli ponesser davanti alle turbe, come gli posero. 7. E avevano ancora alcuni pochi pesciolini: e questi pur benedisse, e ordinò, che fossero distribuiti. 8. E mangiarono, e si satollarono, e raccolsero degli avanzi, che rimasero, sette sporte. 9. Or quegli, che avevano mangiato, erano circa quattro mila: e gli licenziò. 10. Ed entrato immediatamente in barca coi suoi discepoli, andò dalle parti di Dalmanuta. 11. E andaron da lui i Farisei, e cominciarono a disputare con esso, e chiedendogli, per tentarlo, un segno nel Cielo. 12. Ed egli, gettato dal cuore un sospiro, disse: perché mai questa generazione chiede ella un segno? In verità dicovi, che non sarà dato a questa generazione tal segno. 13. E rimandatigli, entrò di nuovo in barca, e passò il lago. 14. E si scordarono di pigliare del pane, e non avevan seco in barca se non un pane. 15. Ed egli istruivagli, e diceva loro: guardatevi, e state lontani dal fermento de' Farisei, e dal fermento d'Erode. 16. Ed essi si bisticciavano tra di loro, dicendo: non abbiam pane. 17. La qual cosa conosciuta avendo Gesù, disse loro; perché v' inquietate del non aver pane? Non avete voi ancora conoscimento, né intelletto? Ed è accecato tutt'ora il cuor vostro? 18. Avete occhi, e non vedete? orecchie, e non udite? Né avete memoria, 19. Allorché cinque pani io divisi tra cinque mila uomini: quanti canestri furono gli avanzi, che raccoglieste? Gli risposero: dodici. 20. E quando poi sette pani io divisi tra quattro mila persone: quante sporte furono gli avanzi, che raccoglieste? Risposero: sette. 21. E diceva loro: come non ancora intendete? 22. E giunsero a Betsaida, e gli fu presentato un cieco, e lo supplicavano, che lo toccasse. 23. E preso il cieco per mano, lo menò fuora del borgo: (avendogli sputato negli occhi, e impostegli le mani, gli domandò, se vedeva nulla. 24. Ed egli, alzati gli occhi, disse: veggo uomini camminare simili ad alberi. 25. Indi Gesù impose di nuovo le mani sopra gli occhi di lui: e principiò a vedere: e fu sanato in guisa, che vedeva tutte le cose distintamente. 26. E rimandollo a casa sua, e dissegli: vattene a casa tua: e se entri nel borgo, non dir nulla a nissuno. 27. E Gesù se n'andò co' suoi discepoli per le castella di Cesarea di Filippo: e per istrada interrogava i suoi discepoli, dicendo loro: chi dicono gli uomini, che io sia? 28. Essi risposero: chi dice Giovanni Battista, chi Elia, chi uno de' Profeti. 29. Allora disse loro: e voi chi dite, che io sia? Pietro risposegli: tu se' il Cristo. 30. E proibì loro strettamente il dir ciò di se con alcuno. 31. E cominciò a spiegar loro, come doveva il Figliuolo dell'uomo patir molto, ed essere riprovato dai Seniori, e dai Principi de' Sacerdoti, e dagli Scribi, ed essere ucciso: e risuscitare tre giorni dopo. 32. E parlava di questo fatto apertamente. E Pietro, presolo in disparte, cominciò a rampognarlo. 33. Ma egli rivoltosi, e mirando i suoi discepoli, sgridò Pietro, dicendo: va lungi da me, Satana, perché non hai pensiero delle cose di Dio, ma di quelle degli uomini. 34. E chiamate a se le turbe con i suoi discepoli, disse loro: se alcuno vuol tenere dietro a me, rinneghi se stesso: e prenda la sua croce, e mi siegua. 35. Imperocché chi vorrà salvare l'anima sua, la perderà: e chi perderà l'anima sua per me, e pel Vangelo, la salverà. 36. Imperocché che gioverà all'uomo l'acquisto di tutto il mondo, ove perda l'anima sua? 37. Oppure che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? 38. Conciossiacchè chi si vergognerà di me, e delle mie parole in questa generazione adultera, e peccatrice, si vergognerà di lui il Figliuolo dell'uomo, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli Angeli santi. 39. E diceva loro: vi dico in verità, che degli astanti vi sono alcuni, i quali non gusteranno la morte, sino a tanto che veggano esser giunto il Regno di Dio con maestà.

martedì 12 gennaio 2010

CAPO VII

Riprende i Farisei, che biasimavano i Discepoli, che mangiavano senza lavarsi le mani, mentre essi trasgredivan la legge di Dio per osservare le loro tradizioni. Dice, quali siano le cose, che posson rendere impuro l'uomo, vien a dire quelle, che escono dal cuore. Alla perseverante orazione dalla Sirofenissa libera la figliuola di lei dal Demonio, e risana un uomo mutalo, e sordo.

E raunaronsi da lui i Farisei, e alcuni degli Scribi venuti da Gerusalemme. 2. E avendo osservato alcuni de' suoi discepoli cibarsi con mani impure, cioè senza essersele lavate, gli biasimarono. 3. Imperocché i Farisei, e tutti i Giudei non mangiano senza lavarsi spesso le mani , attenendosi alla tradizione de' Maggiori : 4. E quando tornano dal foro, non mangiano, se prima non si sono lavati. E vi sono molte altre lavande, che è stato loro insegnato di osservare, de' bicchieri, degli orciuoli, de' vasi di bronzo, e dei letti. 5. Or i Farisei, e gli Scribi lo interrogarono: per qual motivo i tuoi discepoli non camminano secondo la tradizione degli antichi, e mangiano senza lavarsi le mani? 6. Ma egli rispose, e disse loro: a ragione Isaia profetò di voi ipocriti, come sta scritto: questo popolo mi onora colle labbra, ma il cuor loro è lungi da me. 7. Inutilmente poi mi onorano, insegnando dottrine, e comandamenti d'uomini. 8. Imperocché, trascurati i comandamenti di Dio, siete tenaci delle tradizioni degli uomini, dei lavamenti degli orciuoli, e dei bicchieri, e molte altre cose voi fate simili a queste. 9. E diceva loro: voi benissimo distruggete i comandamenti di Dio per osservare la vostra tradizione, 10. Imperocché Mosè disse: onora il Padre, e la Madre. E chi maledirà il Padre, o la Madre, sia punito di morte. 11. Ma voi dite: uno potrà dire al Padre, o alla Madre, l'offerta, che io fo a Dio, gioverà a te: 12. E non permettete, che egli faccia nulla per suo Padre, o per la Madre, 13. Violando la parola di Dio per la vostra tradizione inventata da voi: e molte cose voi fate simili a questa. 14. E chiamata a se nuovamente la turba, dicevale: ascoltatemi tutti, e imparate. 15. Nissuna cosa vi è esteriore all'uomo, la quale entrando in esso, possa renderlo immondo: ma quelle, che procedono dall'uomo, quelle sono, che rendono impuro l'uomo. 16. Chi ha orecchie da intendere, intenda. 17. Ed entrato che egli fu nella casa sciolto dalla turba, i discepoli lo interrogarono intorno a quella parabola. 18. Ed egli disse loro: anche voi adunque siete tanto ignoranti? Non intendete, che tutto quello, che di fuora entra nell'uomo, non può renderlo impuro? 19. Perché non entra nel cuore di lui, ma passa nel ventre, donde va nel secesso, lo spurgo di tutti i cibi. 20. Ma quello, diceva egli, che esce dall'uomo, rende immondo l'uomo. 21. Imperocché dal di dentro del cuore degli nomini procedono i cattivi pensieri, gli adulterj, le fornicazioni, gli omicidj, 22. I furti, le avarizie, le malvagità, le frodi, le impudicizie, l'invidia, le bestemmie, la superbia, la stoltezza. 23. Tutti questi mali procedono dal di dentro, e impuro rendono l'uomo. 24. Indi partitosi, se ne andò ai confini di Tiro, e di Sidone: ed entrato in una casa, non voleva, che nissun lo sapesse, ma non poté star celato. 25. Imperocché una donna, la figliuola di cui era posseduta dallo spirito immondo, avendo sentito parlar di lui, andò a gettarsi a' suoi piedi. 36. Ella era Gentile, e Sirofenice di nazione. E lo supplicava, che scacciasse il demonio dalla sua figliuola. 27. Ma Gesù dissele: lascia, che prima si satollino i figliuoli: imperocché non è ben fatto di prendere il pan de' figliuoli, e gettarlo a' cani. 28. Ma quella rispose, e dissegli: sì, Signore, imperocché anche i cagnuolini mangiano sotto la tavola i minuzzoli de' figliuoli. 29. Ed egli le disse: per questa parola va, il demonio è uscito dalla tua figlia. 30. Ed ella ritornata a casa sua, trovò la fanciulla, che giaceva sul letto, e che il Demonio se n'era partito. 31. E tornato indietro dai confini di Tiro, andò per Sidone verso il mare di Galilea, traversando il territorio della Decapoli. 32. E gli fu presentato un uomo sordo, e mutolo, e lo supplicarono a imporgli la mano. 33. Ed egli, trattolo in disparte dalla folla, gli mise le sue dita nelle orecchie, e collo sputo toccò la sua lingua: 34. E alzati gli occhi verso del Cielo, sospirò, e dissegli: ephphetha, che vuol dire, apriti. 35. E immediatamente se gli aprirono le orecchie, e si sciolse il nodo della sua lingua, e parlava distintamente. 36. Ed egli ordinò loro di non dir ciò a nissuno. Ma per quanto glielo comandasse, tanto più lo predicavano: 37. E tanto più ne restavano ammirati, e dicevano: ha fatto bene tutte le cose: ha fatto, che odano i sordi, e i mutoli favellino.

domenica 10 gennaio 2010

CAPO VI

Ammirano la dottrina di Gesù i suoi concittadini, ma pochi miracoli egli fa tra loro a motivo della loro incredulità. Manda gli Apostoli a predicare dando loro gli opportuni insegnamenti. Erode udita la fama di Cristo, dice, che Giovanni è risuscitato. Morte del precursore, la testa del quale Erode per un giuramento fatto dona alla figliuola di Erodiade. Miracolo de' cinque pani, e due pesci. Cammina sopra del mare, e acquieta la tempesta. Nella terra di Genesaret son risanati molti al tocco dell'orlo della sua veste.

E quindi partitosi, andò alla sua patria: e lo seguitavano i suoi discepoli: 2. E venuto il Sabato, cominciò a insegnare nella Sinagoga: e molti all'udirlo restavano ammirati del suo sapere, e dicevano: donde ha cavato costui tutte queste cose ? E che sapienza è quella, che gli è stata concessa: onde meraviglie tali siano per mano di lui operate? 3. Non è egli costui quel legnajuolo figlio di Maria, fratello di Giacomo, e di Giuseppe, e di Giuda, e di Simone? E non abbiamo qui tra di noi le sue sorelle? E si scandalizzavano di lui. 4. Ma Gesù diceva loro: non è il Profeta senza onore, fuorichè nella sua patria, e in casa sua, e tra' suoi parenti. 5. E non poteva far ivi alcun miracolo, se non che guarì pochi malati, imponendo loro le mani: 6. E si meravigliava della loro incredulità, e girava pei castelli d'intorno, insegnando. 7. E chiamò a se i dodici: e cominciò a mandargli a due a due, e dava loro potestà sopra gli spiriti immondi. 8. E ordinò loro di non prender nulla per il viaggio, eccetto il solo bastone; non pane, non bisaccia, non denaro nella borsa, 9. Ma di calzarsi di sandali, e di non avere due vesti da vestirsi. 10. E diceva loro: in qualunque casa entriate, trattenetevi in essa, fino a tanto che quindi partiate: 11. E dovunque non vorranno ricevervi, né ascoltarvi, ritirandovi di lì, scuotete la polvere dei vostri piedi in testimonianza per essi. 12. Ed essi andarono, e predicavano (agli uomini), che facessero penitenza: 13. E cacciavano molti Demonj, e ungevano con olio molti malati, e gli risanavano. 14. Venne ciò a notizia del Re Erode (imperocché si era sparsa la sua rinomanza) e diceva: Giovanni Battista è risuscitato da morte: e in lui perciò spiccano le virtù. 15. Altri poi dicevano: egli è Elia. Altri dicevano: egli è un Profeta, come uno de' Profeti. 16. Ma Erode, quando ne ebbe sentito parlare, disse: questi è quel Giovanni, cui io tagliai la testa, egli è risuscitato da morte. 17. Imperocché Erode avea mandato a pigliare Giovanni, e lo teneva legato in prigione per causa di Erodiade moglie di Filippo suo fratello, perché egli se l'era presa per moglie. 18. Imperocché Giovanni diceva ad Erode: non è lecito a te di ritenere la moglie di tuo fratello. 19. Ed Erodiade gli tendeva insidie: e bramava di farlo morire, ma non le riusciva. 20. Imperocché Erode temeva Giovanni, sapendo, che era uomo giusto, e santo: e lo rispettava, e a persuasione di lui faceva molte cose, e lo sentiva volentieri. 21. Ma venuto un giorno favorevole, Erode fece una cena il suo di natalizio ai Grandi della Corte, e ai Tribuni, e ai Principali della Galilea: 22. Ed essendo entrata la figliuola della stessa Erodiade a ballare, ed essendo piaciuta ad Erode, e ai convitati, il Re disse alla fanciulla: chiedimi quello, che vuoi, e te lo darò: 23. E le giurò: qualunque cosa mi chiederai, te la darò, abbenchè sia la metà del mio Regno. 24. Ed ella uscita che fu, disse a sua Madre: che dimanderò? Ed ella diasele: la testa di Giovanni Battista. 28. E ritornata subito frettolosamente dal Re, gli fece la domanda, dicendo: voglio, che tu mi dia subito in un bacile la lesta di Giovanni Battista. 26. E rattristatosi il Re, per risguardo al giuramento, e a' convitati, non volle disgustarla: 27. Ma spedi il carnefice, e ordinò, che fosse portata la testa di lui in un bacile. E questi lo decollò nella prigione, 28. E portò in un bacile la testa di lui: e la dette alla fanciulla, e la fanciulla la dette alla madre sua. 29. Il che risaputosi da' suoi discepoli, andarono a prendere il suo corpo: e gli diedero sepoltura. 30. Ma ritornati gli Apostoli da Gesù, gli detter parte di tutto quello, che avevan fatto, e insegnato. 31. Ed egli disse loro: venite in disparte in luogo solitario, e riposatevi alcun poco. Imperocché eran molti que', che anda­van', e venivano: e non avevano nemmen tempo di prender cibo. 32. E montati in barca, se ne andarono in luogo appartato, e deserto. 33. E furono veduti, ed osservati da molti, mentre si partivano: e concorsero per terra a quel luogo da tutte le Città, e vi giunsero prima di loro. 34. E nello sbarcare Gesù vide la gran folla: e n' ebbe compassione; imperocché erano come pecore senza pastore, e incominciò a insegnar loro molte cose. 35. E facendosi tardi, se gli accostarono i discepoli a dirgli: questo è un luogo deserto, e l'ora è già avanzata: 36. Licenzia questa gente, affinché vadano ne' vicini villaggi, e castelli a comperarsi da mangiare. 37. Ma egli rispose loro, e disse: datele voi da mangiare, ed essi dissero: andiamo a comprare per ducento denari di pane, e le daremo da mangiare. 38. Ed egli rispose loro: andate, e vedete, quanti pani abbiate? E veduto che ebbero, gli dissero: cinque, e due pesci. 39. E ordinò loro, che facesser sedere tutta quella gente distribuita in tante tavolate su l'erba verde. 40. E si misero a sedere divisi in brigate, qual di cento, e qual di cinquanta uomini l'una. 41. E presi i cinque pani, e i due pesci, alzati gli occhi al Cielo, benedisse, e spezzò i pani gli dette a' suoi discepoli, affinché gli ponesser loro dinanzi: e divise tra tutti due pesci. 42. E tutti mangiarono, e si satollarono. 43. E de' pezzi raccolsero dodici sporte piene, e de' pesci (n' avanzò.) 44. Or quegli, che avevan mangiato, erano cinque mila uomini. 45. E immediatamente costrinse i suoi discepoli a montare in barca, e andare ad aspettarlo di là dal lago dirimpetto a Betsaida, mentre che licenziava il popolo. 46. E licenziato che l'ebbe, se n'andò sopra un monte a fare prazione. 47. E fattosi sera, la barca era in mezzo al mare, ed egli solo a terra. 48. E vedendo i discepoli affannati a remare (imperocché avevano il vento contrario) verso la quarta vigilia della notte andò verso di essi, camminando sopra le acque: e volle passar loro avanti. 49. Ma essi, vedutolo camminare sopra le acque, credettero, che fosse una fantasima , ed alzaron le strida. 50. Imperocché tutti lo videro, e si spaventarono. E subito parlò loro, e disse: abbiate fidanza, son io, non temete. 51. E montò da loro nella barca, e il vento si quietò. E sempre più dentro di se si stupivano. 52. Imperocché non avevan fatta riflessione al fatto dei pani: perché il cuor loro era accecato. 53. E passato il lago, giunsero al paese di Genesaret, e quivi approdarono. 54. E sbarcati che furono, subito la gente lo riconobbe. 55. E correndo per tutto il paese, cominciarono a menare attorno da tutte le parti i malati, sui loro letticciuoli, dovunque udivano, che egli fosse. 56. E dovunque giungeva, in borghi, o villaggi, o Città, posavano per le piazze gli infermi, e lo pregavano, perché toccassero almeno l'orlo della sua veste: e quanti lo toccavano, erano salvi.

sabato 9 gennaio 2010

CAPO V

Nel paese de' Geraseni risana un Demoniaco furiosissimo da una legion di Demonj, a' quali da licenza d'entrare ne' porci. Non permette a quest'uomo, che lo segua. Cura una donna dal flusso di sangue. Va a casa di Jairo, e risuscita la figliuola.

E tragittato il lago, giunsero nel paese de' Geraseni. 2. E smontato Gesù di barca, se gli fece subito incontro dai sepolcri un uomo posseduto dallo spirito immondo, 3. Il quale abitava nei monumenti, né vi era, chi ormai potesse tenerlo legato neppur con catene: 4. Imperocché essendo stato spesse volte legato con catene, e co' ferri ai piedi, aveva speziate le catene, e rotti i ferri, e nissuno poteva domarlo : 5. E stata sempre dì, e notte per li monumenti, e per le montagne, gridando, e lacerandosi con i sassi. 6. Questi veduto da lungi Gesù, corse, e adorollo : 7. E sclamò ad alta voce, e disse: che ho io da fare con te , Gesù figliuolo di Dio altissimo? Ti scongiuro per Dio, che non mi tormenti. 8. Imperocché Gesù dicevagli: esci, spirito immondo, da quest'uomo. 9. E gli domandò: che nome è il tuo ? Ed egli rispose: legione è il mio nome, perché siamo molti, 10. E lo pregava con larghe parole, che non gli scacciasse da quel paese. 11. Era in quel luogo a pascere intorno al monte una gran mandra di porci. 12. E gli spiriti lo pregarono, dicendo: mandaci ne' porci, sicché entriamo a stare in essi. 13. E subito Gesù gliel concesse. E usciti gli spiriti immondi, entrarono ne' porci: e con furia grande la mandra, che era di circa duemila, si precipitò nel mare, e nel mare annegossi. 14. E i pastori fuggirono, e portarono la nuova in Città, e per la campagna. E la gente andò a vedere quel, che fosse accaduto: 15. E arrivati, dove era Gesù, videro colui, che era tormentato dal Demonio, che stava a sedere, rivestito, e di mente sana: e s'intimorirono. 16. E quegli, che avean veduto, raccontarono ad essi, quanto era accaduto all'indemoniato, e sul fatto de' porci. 17. Ed essi cominciarono a pregarlo, che si partisse dai loro confini. 18. E montato che fu in barca, cominciò quegli, che era stato vessato dal Demonio, a domandargli in grazia di starsene con lui: 19. E Gesù non 1' accettò , ma dissegli: va a casa tua da' tuoi, e annunzia ad essi, quanto ha per te fatto il Signore, e come ha avuto pietà di te. 20. Ed egli se n' andò, e cominciò a predicare per la Decapali, quanto aveva fatto per lui Gesù: e tutti ne restavano meravigliati. 21. Ed essendo Gesù nuovamente passato colla barca all'opposta riva, si radunò intorno a lui gran folla, ed egli si stava vicino al mare. 22. E andò a trovarlo uno de' Capi della Sinagoga, chiamato Giairo : il quale vistolo appena, si prostrò a' suoi piedi, 23. E pregavalo istantemente, dicendo: la mia figliuola è all'estremo: vieni, e poni sopra di lei la (tua) mano, affinché sia salva, e viva. 24. E Gesù andò con esso, ed era seguitato da gran folla di popolo, che lo premeva. 26. E una donna, la quale era da dodici anni malata di una perdita di sangue, 26. E molto aveva sofferto da molti Medici, e avea speso tutto il suo senza pro, anzi era piuttosto peggiorata, 27. Avendo udito parlare di Gesù, andò per di dietro nella calca, e toccò la sua veste: 28. Imperocché diceva: purché io tocchi solamente la veste di lui, sarò salva. 29. E subito la sorgente del sangue in lei stagnò: e nel suo corpo senti di essere sana da quel male. 30. Ma Gesù avendo subito conosciuto dentro di se la virtù, che era uscita da lui, rivoltosi alla turba: disse, chi ha toccato le mie vesti? 31. E i suoi discepoli gli dicevano: tu vedi, come la turba ti preme, e domandi: chi mi ha toccato? 32. Ed egli guardava intorno per veder colei, che avea ciò fatto. 33. Ma la donna timorosa, e tremante, sapendo quello, che era in se avvenuto, andò a prostrarsi dinnanzi a lui, e gli disse tutta la verità. 34. Ed egli le disse: figlia , la tua fede ti ha saltata: va in pace, e sii guarita dal tuo male. 35. Mentre tutt'ora parlava, arrivò gente dalla casa del Capo della Sinagoga, che dissegli: la tua figlia è morta: che occorre, che tu dia altro incomodo al Maestro? 36. Ma Gesù sentito quel, che dicevano, disse al Capo della Sinagoga: non temere: solamente abbi fede. 37. E non permise, che nissuno lo seguitasse, fuorichè Pietro, e Giacomo, e Giovanni fratello di Giacomo. 38. E giunto alla casa del Capo della Sinagoga, vide del tumulto, e gente, che piagneva, e ululava forte. 39. Ed entrato dentro, disse loro: perché v'affannate, e piangete? La fanciulla non è morta, ma dorme. 40. Ed essi si burlavan di lui. Ma egli, fattigli andar via tutti, prese con se il Padre, e la Madre della fanciulla, e quegli, che eran con esso lui, ed entrò, dov'era giacente la fanciulla. 41. E presa la fanciulla per mano, le disse: Talitha cumi, che vuoi dire: fanciulla (tel comando) alzati. 42. E immediatamente la fanciulla si alzò, e camminava: imperocché ella aveva dodici anni: e rimasero pieni di grandissimo stupore. 43. E comandò loro strettamente di fare, che nissuno ciò risapesse: e disse, che le fosse dato da mangiare.

giovedì 7 gennaio 2010

CAPO IV

Parabola del seminatore spiegata ai Discepoli; la lucerna dee porsi sul candeliere. Parabola della semenza gettata sulla terra, la quale cresce mentre dorme il seminatore; e del granello della senapa. Spiega a parte ai Discepoli tutte queste cose. Essendo in barca, risvegliato dal sonno, acquieta la tempesta.

E cominciò di nuovo a insegnare vicino al mare: e si raunò intorno a lui moltitudine di gente, dimodoché montato in una barca sedeva sul mare, e tutta quanta la turba stava in terra lungo la marina: 2. E insegnava loro molte cose per via di parabole, e diceva loro secondo la sua maniera d'insegnare: 3. Ponete mente: ecco, che il seminatore andò a seminare. 4. E mentre seminava, parte (del seme) cadde lungo la strada, e venner gli uccelli dell'aria, e lo mangiarono. 5. Un'altra parte cascò in luogo sassoso, dove non trovò molta terra; e subito nacque, perché non aveva terren profondo: 6. Ma levatosi il Sole, fu arso dal calore: e perché non avea barbicato, seccò. 7. Un'altra parte cadde tra le spine: e cresciute le spine lo soffogarono, e non recò frutto. 8. Altra cadde in buon terreno: e dette frutto, che venne su rigoglioso, e rese dove trenta per uno, dove sessanta, e dove cento. 9. E diceva loro: chi ha orecchie da intendere, intenda. 10. Ma quando egli fu solo, i dodici, che eran con lui, lo interrogarono sopra la parabola. 11. Ed egli diceva loro: a voi è dato d'intendere il mistero del Regno di Dio: ma per quegli, che sono fuora, tutto si tratta per via di parole: 12. Affinché vedendo veggano, e non veggano: e udendo odano, e non intendano: perché non si convertano una volta, e siangli rimessi i peccati. 13. E disse loro: non intendete questa parabola? E come intenderete tutte (le altre) parabole? 24. Il seminatore è colui, che semina la parola. 15. Quegli, che la semenza ricevono lungo la strada, sono coloro, ne' quali vien seminata la parola, ma udita che l'hanno, vien tosto Satana, e porta via la parola seminata ne' loro cuori. 16. Similmente quegli, che han ricevuto il seme in luoghi sassosi, sono coloro, che, udita la parola, subito l'abbracciano con allegrezza: 17. E non hanno in se radice, ma son di corta durata; e venuta poi la tribolazione, e la persecuzione a motivo della parola, restano subito scandalizzati. 18. Quegli, che ricevono il seme tra le spine, sono coloro, i quali ascoltano la parola. 19. Ma le sollecitudini del secolo, e le ingannevoli ricchezze, e gli altri disordinati affetti sopravvenendo, soffocano la parola, ed ella rimane infruttuosa. 20. Ma quegli, che il seme ricevono in buon terreno, sono coloro, i quali la parola ascoltano, e l'abbracciano, e portano frutto, chi il trenta, chi il sessanta, e chi il cento per uno. 21. E diceva loro: forse che vien fuori la lucerna, per esser messa sotto del moggio, o sotto al letto? Non vien ella per esser posta sul candelliere? 22. Imperocché non v'ha cosa nascosta, che non abbia a manifestarsi: né che sia fatta per istare occulta, ma per uscire alla luce. 23. Chi ha orecchie da intendere, intenda. 24. E diceva loro: badate a quello, che udite. Con quella misura, colla quale avrete misurato, sarà rimisurato a voi, e con giunta. 26. Imperocché a colui, che ha, sarà dato: ma a chi non ha, sarà tolto anche quello, che ha. 26. Diceva ancora: il Regno di Dio è, come se uno getta il seme sopra la terra. 27. E dorme, e si alza notte, e dì, e il seme barbica, e cresce, mentr'ei non sa. 28. Imperocché la terra da se stessa produce prima l'erba, poi la spiga, indi nella spiga il pieno frumento. 29. E formalo che sia il fruito,tosto vi si mette la falce, perché è tempo di messe. 3o. E diceva ancora : a che cosa rassomiglieremo noi il Regno di Dio? O con qual parabola lo adombreremo? 31. Egli è come un granello di senapa, il quale, quando si semina in terra, è il minimo di tutti i semi, che sono al mondo: 32. Ma seminato che è, si innalza, e diventa maggiore di tutti i legumi, e fa gran rami, dimodoché gli uccelli dell'aria all'ombra di lui possono albergare. 33. E spiegava loro la parola con molte di queste parabole, secondo che eran capaci d'udire: 34. E non parlava loro senza parabole: ma solo a solo tutto sponeva a' suoi discepoli. 35. E lo stesso giorno, venuta la sera, disse loro: passiamo all'altra riva. 36. E licenziato il popolo, lo menarono, come stava nella barca: e altre barche ancora erano con esso. 37. E si levò gran bufera, la quale gettava le onde nella barca, dimodoché la barca si empiva. 38. Ed egli se ne stava in poppa addormentato sopra un guanciale: e lo svegliano, e gli dicono: Maestro, a te non cale, che noi andiamo in perdizione? 39. Ed egli alzatosi, sgridò il vento, e disse al mare: chetati, non zittire. E cessò il vento: e si fe' gran bonaccia. 40. Ed egli disse loro: perché temete? Non avete pur anco fede? Ed essi furon ripieni di timor grande, e dicevano l'uno all'altro: chi è mai costui, cui e il vento, e il mare prestano ubbidienza?